Due uomini che in realtà erano quattro: Freddie Mercury e Diego Armando Maradona. Entrambi famosissimi negli anni ’80. Lo stesso negli anni ’90. Nei primi 20 anni del nuovo millennio hanno continuato ad esserlo, e probabilmente lo saranno ancora a lungo. Uno è morto, l’altro invece vive ancora. Due personaggi diversi, che hanno vissuto vite ed esperienze differenti ma per certi versi anche simili.
Farrokh Bulsara nasce nel 1945 a Zanzibar, nell’adolescenza si trasferisce a Londra e nei primi anni ‘70 fonda, insieme al chitarrista Brian May e al batterista Roger Taylor i “Queen” che diventa uno dei gruppi rock più famosi della storia. Con le vesti di Freddie Mercury gira il mondo cantando e suonando le hit scritte dai membri del gruppo, alcune delle quali indimenticabili. A venti anni dagli esordi muore, malato di AIDS, nel 1991 nella sua super villa inglese a causa di una broncopolmonite.
Diego Armando Maradona nasce nel 1960 in una periferia argentina e fin quando è un bambino dimostra un talento mai visto nel calcio: dribbla gli avversari con una facilità disarmante ed è capace di fare veri e propri trucchi di magia con il pallone. Non può che attirare l’attenzione degli osservatori, prima dell’Argentinos Junior e poi del Boca (una della maggiori squadre del paese). Nel 1982 viene ingaggiato dal Barcellona e due anni dopo dal Napoli, scrivendo una pagina fondamentale della città e della storia del calcio. Non è conosciuto solo come uno dei migliori calciatori di sempre, ma anche per gli scandali che lo hanno visto protagonista: droga, doping, evasione fiscale…
Come si può dedurre leggendo le due biografie, sono personaggi iconici che hanno lasciato il segno ma in modo differente. Eppure hanno qualcosa in comune. Entrambi infatti in poco tempo sono passati da non avere nulla, o quasi, a essere dei re: accumulano ricchezze e sono circondati da sempre più persone che cercano di trarre il massimo dalla loro popolarità. Sono costretti a creare una maschera e un vero e proprio alter ego.
Freddie è una rockstar esuberante, eccentrica che ostenta tutto il suo talento e il suo estro: è l’iconico leader di una band super famosa a livello mondiale. Sui palchi di mezzo mondo si presenta con vestiti di scena a dir poco particolari e conclude i suoi show con un mantello rosso e una corona simile a quella della Regina Elisabetta. In privato Farrokh sicuramente ha le sue debolezze, i suoi momenti di sconforto. Da sempre. Droghe ed eccessi di vario tipo non sono così rari nella sua vita, ma forse gli servono per non calare il sipario su Freddie. Lo spettacolo deve andare avanti, sempre.
Maradona è uno dei migliori calciatori di sempre, è “quello della mano de dios”. Ha anche, e soprattutto, realizzato gol straordinari e giocate infermabili, dimostrando il suo immenso valore. Anche Diego però ha le sue debolezze, cerca di nasconderle ma la stampa le rivela al mondo intero. La cronaca riporta scandali di vario tipo, da uso di droghe a evasione fiscale, da figli illegittimi a rapporti con la camorra. Forse vorrebbe solo tranquillità, passeggiare in città come chiunque altro. Anche solo per poco vorrebbe essere Diego e non Maradona, ma fin da quando le sue giocate hanno iniziato a diventare famose in Argentina gli è impossibile. Chissà se oggi, a quasi 60 anni si è rassegnato a questa sua condizione: è stato e sarà sempre amato o odiato, non potrà mai più essere uno dei tanti.
Due uomini, Farrokh e Diego, che si sono costruiti delle maschere per difendersi dalla cattiveria e dalla morbosa attenzione della gente. Due maschere che sono diventate icone e che saranno per sempre legate alla loro figura: Freddie Mercury e Maradona.

