
Superfluo non è superfluo, ma è super fluo. Scusate lo scadente gioco di parole ma con questo titolo era quasi doveroso. Il primo disco di Delga è un bel progetto in cui sono mischiati assieme tanti generi e tante sonorità: dal simil-punk di Sesso anarchico al synth pop di Superfluo, passando dalla acustica Angelo e dalla indie Riviera 2016.
La scrittura di Delga è apparentemente semplice, ma estremamente efficace: descrive al meglio la situazione che canta e genera immagini definite nella mente dell’ascoltatore. Le vicende narrate nelle sue canzoni sono spesso esperienze personali vissute nel passato o sensazioni appartamenti al presente: in ogni modo Delga racconta se stesso attraverso la sua musica, e non c’è modo migliore di farlo che con una tecnica lineare ed onesta.
Il bolognese classe 1999 ha scritto, prodotto, arrangiato e cantato tutte le 10 tracce appartenenti al disco (eccetto Lola e Iride, prodotte da Slego e Pietro Berchiatti), dimostrando di essere un polistrumentista e un artista a tutto tondo dalle potenzialità molto promettenti. Attorno ad un unico fulcro rappresentato dalla sonorità, per l’appunto, “fluo”, ha sviluppato l’intero progetto colorando ogni canzone di uno stile diverso, riuscendo a creare un bel minestrone musicale (con accezione positiva) in cui tutti possono trovare ciò che cercano. Nonostante tutta questa diversità, l’elemento fondamentale è l’equilibrio, che è rappresentato proprio da Delga e dal suo vissuto che è stato messo in musica in Superfluo.
Chi lo segue da un po’ non rimarrà stupito dall’alta qualità di questo progetto, che è stato anticipato dal singolo Cerotti (guardalo qui: Cerotti), di cui è stato pubblicato anche il videoclip: quest’ultimo rappresenta bene la canzone e il suo significato, oltre ad essere stato realizzato molto bene. Negli ultimi anni Delga, che pur partiva da buone basi, ha vissuto un’evoluzione notevole, di cui Superfluo rappresenta solo l’ultimo passaggio: le sue canzoni comunicano tanto agli ascoltatori, soprattutto perché sono espressioni dirette degli stati d’animo del loro autore, che crede nella sua musica e nella sua arte.
Se vuoi approfondire la figura artistica di Delga, leggi l’intervista che gli ho fatto: Intervista a Delga di Damus Magazine


Un pensiero su “Superfluo è super figo”