Il Fortino di Illest

IN CUFFIA: Maturità di Illest, Wanke e Rikymp3

NON UNA BASE MA UN FORTINO
“Illest non hai fatto una base, ma un fortino”: questa è la tag che introduce i brani prodotti da Illest (Leonardo Torriglia, 2003), ed è presente ovviamente anche in tutte le tracce che compongono Fortino vol. 1. Si tratta del primo album realizzato dal giovane produttore bolognese, che ha fatto rappare sui suoi beat alcuni rapper emergenti (ma non solo) di Bologna e dintorni. È un progetto particolare perché non è così frequente sentire un intero album composto da un produttore emergente: se infatti sono tanti i ragazzi che si approcciano al rap in veste di scrittori e pubblicano le proprie rime cantate, sono molti meno quelli che decidono di scrivere solo la musica. In questo senso Fortino vol. 1 è una delle eccezioni della scena bolognese ma sta già facendo un’ottima figura.

NOVE TRACCE, VENTI RAPPERS
Il disco è composto da nove tracce che sono state affidate a venti rappers, i quali hanno dato vita a combinazioni non sempre scontate. Con così tanti artisti il rischio di creare un disco-compilation senza una vera anima o un filo conduttore c’è, ma Illest lo ha eliminato dirigendo in prima persona i lavori. Grazie anche a un lavoro di mix e master fatto molto bene, si sente omogeneità e unione tra le varie tracce, che non sono slegate le une dalle altre. Il produttore è riuscito inoltre a colorare ogni brano di un mood diverso e lo ha affidato ai giusti artisti, che con i propri stili hanno contribuito a creare un bel progetto vario e valido. Il filo conduttore forse è proprio il rap, che qui viene approfondito a 360°: tutti i cantanti presenti, nonché lo stesso Illest, infatti hanno un’attitudine rap nella propria musica e lo hanno dimostrato parlandone in modo sempre differente e originale.

TRACCIA PER TRACCIA
Ci sono tracce più “leggere”, come ad esempio Billion Dollar Baby (con Kalla e Lx Charlito) o Latino (con Broke e Rikymp3). La prima, almeno musicalmente, è un brano ballabile in un club, data la strumentale bouncing e il ritornello cantanto da Kalla sia molto orecchiabile. In Latino invece, Broke e Rikymp3 disegnano immagini che sanno di scuola, primi amori e adolescenza: nonostante questo è tutt’altro che un pezzo teen (nel senso dispregiativo del termine) poiché vengono raccontate certe esperienze che appartengono al passato con consapevolezza e maturità.
Proprio Maturità si chiama quella che – a mio parere – è la traccia migliore del disco assieme a Impronta 2: è un brano adulto in cui, grazie anche alla strumentale incalzante, Wanke e Rikymp3 riescono a fare delle riflessioni acute inserendole in versi molto poetici. “Voglio essere migliore, mica essere il migliore / tanto il cielo è aperto a tutti” e ancora “Nell’armadio ho tre camicie, una la tengo per sposarmi, due per farti felice“: in questi versi Wanke dice la sua con tanta struggle. Riky completa il pezzo aggiungendo una malinconia di sottofondo con i suoi versi e lo chiude con “maturità non è essere adulti“.

Oltre alla componente intima e personale, il rap è fatto anche di racconti di strada: la traccia Beppe Maniglia ne è un chiaro esempio. Illest ha creato la produzione su cui hanno rappato due pesi massimi della scena underground bolognese, ossia Brenno Itani e Inda: con i loro incastri e la loro esperienza hanno confermato di saper rappare molto bene. Dolomiti invece vede la collaborazione con il rapper milanese Armani Doc, I9sane e Lockjaw: proprio quest’ultimo ha scritto un verso rappresentativo della sua visione “Vivo di musica poi di emozioni, non intendo soldi, con quelli ci mangio“. Questa traccia ha una sonorità pienamente drill, ma lascia spazio, come appena visto, anche a considerazioni personali. Il brano Wildstyle è forse il più old-school dell’intero progetto: risaltano senza dubbio gli scratch realizzati dal dj inglese Giallo Point, ma anche la citazione che Squalo fa a Noyz Narcos (“muovimelo addosso, fammi sentire quanto sei maleducata“) e Buster Quito che riprende la tag di Illest creata da Ari Selva (“Illest non hai fatto una base ma una fortezza“).

Il progetto si chiude con un brano molto importante per la scena underground: è Impronta 2, il sequel della canzone del 2015 che è diventata un culto nell’ambiente. Non si tratta di un remix dello stesso pezzo, ma di un vero e proprio seguito: si sente che i due rapper – che hanno scelto Illest come produttore – si sono evoluti negli anni e, pur mantenendo lo stesso mood, hanno dato un continuo a un pezzo di storia.

FORTINO VOL. 1 SARÀ UN PUNTO DI RIFERIMENTO?
Fortino vol. 1 con i suoi diversi stili, mood, sonorità e immagini risulta comunque un progetto compatto, che ha tutte le carte in regola per rimanere nel tempo. C’è tanto rap in tutte le sue sfumature, e nonostante gli artisti che hanno cantato siano tanti, Illest è riuscito a tirare le fila e creare un progetto dal sound e dall’impatto riconoscibile. Come già detto prima, non è così frequente che un produttore emergente realizzi un suo album coinvolgendo altri rappers sulle sue strumentali: Fortino è uno dei pochi ed può già essere un buon punto di riferimento per i produttori che lo vogliono fare.

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