Bologna, 9 aprile 2021 – J Lord, all’anagrafe Lord Johnson, ha 17 anni ed ha tantissime potenzialità per diventare uno dei rapper più bravi della scena. Nato nel 2004 in provincia di Napoli, dove vive tuttora, è figlio di genitori ghanesi e il suo ultimo singolo si chiama Tanti auguri a me: è un brano in cui fa una dedica e un ringraziamento a se stesso per aver intrapreso la strada giusta e per aver continuato a crederci. Nel ritornello infatti dice “Tanti auguri a me, non ci ha creduto Dio / Sono solo mentre faccio la mia strada / Tanti auguri a te, pensavi avrei fallito / La strada è giusta, non è più quella sbagliata”. Inoltre, come nelle altre sue canzoni, racconta parti della propria vita con versi dal forte impatto che esprimono in modo chiaro e diretto il concetto che J Lord vuole esternare: “Nun songo nu ricco, ma nu pezzente ca fa ‘o cash”, e ancora “Ogni torta, ogni compleanno, nn’aggio maje espresso nu desiderio”, oppure “Crisciuto a pane e acqua, je vengo da dint’â famme”.
Si capisce dai suoi brani che non ha avuto un’infanzia facile, e ancora oggi usa il rap come mezzo di riscatto: raccontando quello che ha visto e quello che ha vissuto vuole prendersi quello che non è mai riuscito ad avere, e probabilmente usa la scrittura affrontare meglio il dolore e la mancanza.
I suoi testi sono densi della cronaca di strada caratteristica del genere rap, ma J Lord risulta più credibile di tanti altri suoi colleghi che devono ostentare (e in alcuni casi inventare) un passato difficile. La narrazione del giovane napoletano, invece, appare più veritiera, in quanto pare essere una “semplice” dimostrazione di quello che è stato e di quello che avviene ancora.
Le sonorità dei suoi brani (da Sixteen a My G, da Gangster a Tanti auguri a me) fanno chiaramente riferimento al gangsta rap oltreoceano che ha reso grandi alcuni rapper americani quali Notorius BIG, Tupac, 50 Cents ecc. Questo parallelismo è facilitato anche, e soprattutto, dalla lingua usata da J Lord, che rappa in napoletano: questa si avvicina molto all’inglese come musicalità e fluidità, il che aiuta a creare un suono catchy e internazionale. Sono molto valide anche le liriche del rapper napoletano, che fa una cronaca di strada e di vita, alla Nas.
J Lord, come già detto, è molto giovane e ha iniziato a pubblicare la sua musica da poco ma ha già attirato l’attenzione di alcuni artisti affermati della scena rap, quali Mace (con cui ha collaborato in Scostumato), Massimo Pericolo (con cui ha duettato in Troia) e di Salmo, che qualche mese fa aveva pubblicato con una Instagram Story un apprezzamento rivolto all’artista. Il tempo è dalla sua parte, e sono sicuro che nei prossimi anni riuscirà ad affermarsi e a far sentire al grande pubblico le sue storie, scritte ottimamente e rappate ancora meglio.



