La solitudine delle star

IN CUFFIA: One More Light dei Linkin Park

Bologna, 21 ottobre 2020 – “What if you had it all / but nobody to call? / Maybe than you’d know me” (E se tu avessi tutto / ma nessuno da chiamare? / Forse allora mi capiresti). È un verso dell’ultimo brano di Justin Bieber, chiamato Lonely, che approfondisce l’altra faccia della medaglia del successo (ho trattato questo argomento anche in Il successo è finto, veloce e stancante)  e della fama, soprattutto ottenuta quando si è giovani.

Justin Bieber

Questa canzone fa capire il disagio che prova Bieber, ma che provano anche quasi tutte le star di successo: potrebbe comprare ogni oggetto e ogni lusso ma gli manca aver avuto un’infanzia normale, degli amici veri e una dose massiccia di affetto disinteressato. Quando si pensa alle persone ricche, infatti, spesso si fa l’errore di dare per scontato che tutto ciò che ci rende felici si possa comprare: non è così. E Justin Bieber lo sa bene. Lui che ha ottenuto la fama nel 2009 a soli 15 anni, cosa di cui ha sempre sofferto: “Everybody knows my past now / Like my house was always made of glass / And maybe that’s the price you pay / For the money and fame at an early age” (Tutti conoscono il mio passato / come se casa mia fosse fatta di vetro / e forse è questo il prezzo che paghi / per i soldi e la fama quando si è giovani). Per tutta la sua adolescenza è stato sotto i riflettori e le telecamere di tutto il mondo, che hanno ingigantito ogni suo gesto o ogni sua parola. Così come moltissimi suoi coetanei ha commesso gli errori tipici di quell’età e per quelli è stato colpevolizzato, forse anche eccessivamente. Vivere quel tipo di vita non deve essere stato facile, soprattutto durante l’adolescenza: è stato esaltato dalle persone che aveva intorno e che approfittavano di lui, senza poi supportarlo quando davvero ne aveva bisogno. Perchè non tutto si risolve acquistando una cellulare nuovo o una macchina nuova: ci sono problemi che possono essere superati solo con affetto e compagnia, e queste cose non possono essere comprate. Anzi spesso chi ha tanti soldi non se le può permettere perchè sono, paradossalmente, un lusso per i più poveri. Jim Carrey, noto attore e comico, riassume questo concetto in una frase: “vorrei che tutti fossero ricchi e famosi per capire che non è questa la risposta alla ricerca della felicità“. Chi meglio di lui può dirlo?

Sono tantissime le star del mondo della musica, del cinema e dello spettacolo in generale che purtroppo soffrono la loro condizione di super-famosi. Un esempio noto a tutti è Chester Bennington, cantante dei Linkin Park dal 1998 al 2017, anno in cui si è suicidato. Anche a lui di certo non mancavano soldi ed era amatissimo da parte del suo pubblico, eppure non è riuscito a superare la depressione e i problemi che sentiva dentro e che lo hanno spinto al gesto estremo. Sono sicuro che anche lui avrebbe condiviso il pensiero di Jim Carrey.

Chester Bennington

Ogni individuo si porta dietro i suoi problemi, quelli piccoli e quelli grandi e ci sono tantissime persone che vivono in pessime condizioni: economiche, di salute, sociali. Tuttavia è sbagliato dare per scontato che una persona ricca e famosa non possa avere problemi, in base al fatto che può acquistare ogni oggetto e ogni bene materiale. Spesso la conseguenza naturale di questo stile di vita è la solitudine (Bieber stesso dice “I’m so lonely”: sono così solo) che non può essere sconfitta con ricchezze materiali. Per riassumere: essere ricchi e famosi non è sempre una bella cosa, riflettiamoci quando aspiriamo a diventarlo.

2 pensieri su “La solitudine delle star

    1. Non ho voluto dire questo nell’articolo, intendevo dire che la ricchezza e la fama non risolvono tutti i problemi che una persona può avere, e uno di questi problemi è la solitudine

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