Libertà per Patrick

IL FATTO – Sabato è stata data la notizia che Patrick Zaky, egiziano di 27 anni che studia all’Università di Bologna, è stato arrestato all’aeroporto del Cairo. Successivamente è stato portato a Mansoura, dove le autorità lo avrebbero interrogato torturandolo, per poi essere presentato alla Procura della città. Qui è venuto a conoscenza delle accuse: istigazione alla violenza e al terrorismo, incitazione di proteste contro l’ordine pubblico e di rovesciamento del suo stato. A denunciare il fatto è EIPR (Egyptian Initiative for Personal Rights), l’organizzazione presso cui lavora Zaky, attivista per i diritti umani e studente all’Unibo per un master in “gender studies”.

PRIMI INTERVENTI ESTERNI – La notizia è poi stata ripresa da Amnesty International, ONG che si occupa della difesa dei diritti umani, che tramite il suo portavoce in Italia Riccardo Noury, ha denunciato il fatto dicendosi preoccupata per “i consueti 15 giorni di detenzione preventiva. Rinnovabili per mesi, se non per anni, senza che le indagini facciano passi avanti. Perché non c’è nulla su cui indagare.”

L’ITALIA COSA FA? – Nel frattempo il Governo si è mobilitato, con il Ministro degli Esteri Luigi di Maio che si accerta sul rispetto dei diritti umani. Successivamente Fabio Castaldo, europarlamentare M5S e vice presidente del Parlamento Europeo, ha chiesto “il rilascio immediato di Patrick e che il governo egiziano renda note le circostanze che hanno portato all’arresto. Noi non permetteremo che ci sia un nuovo caso Regeni”. Ad oggi però le autorità egiziane hanno solo confermato l’arresto di Zaky.

IL CASO APERTO DI GIULIO REGENI – Questa detenzione non può che essere paragonata con il caso Giulio Regeni, il ricercatore italiano che nel 2016 era stato arrestato e ucciso in circostanze ancora da chiarire. Il suo corpo era stato trovato con segni evidenti di torture e violenze dopo la detenzione in Egitto. Anche lui era attivista in difesa dei diritti umani. Un tempestivo intervento delle autorità italiane ed europee, però, potrebbe evitare che malauguratamente Patrick Zaky subisca la stessa sorte.

Mentre Governi e autorità svolgono azioni diplomatiche, è necessario conoscere e diffondere questo tipo di notizie, per evitare che si piangano altri morti che potrebbero essere salvati. Amnesty International ha lanciato un appello per fare luce sul caso e per chiedere la sua liberazione.

Immagine in evidenza: @Amnesty International

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